Jammin’

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Giu 22, 2021

Se cercassimo la parola jam su un dizionario Inglese-Italiano scopriremmo che significa “compressione, pigiamento”, oppure “inceppamento” o persino “guaio, casino”; il verbo to jam di conseguenza significa “premere, bloccare”. E tutto ciò è davvero bizzarro, se pensiamo che per noi Jam, e soprattutto to jam coniugato al gerundio (Jammin’, con l’elisione della g finale) significa esattamente il contrario.


Jammin’ significa rimettersi in moto. Questo giovedì ci ritroveremo (in tanti? speriamo proprio di sì!) nella nuova area eventi del Circolo ARCI Il Botteghino per suonare e cantare insieme, o anche solo per ascoltare amici che suonano e cantano, dopo mesi e mesi di pausa. È il primo evento di questa nuova stagione del Botteghino, un evento a cui molti altri seguiranno: oltre alle jam session, che si svolgeranno regolarmente ogni giovedì, a volte con la partecipazione di ospiti speciali), vi offriremo concerti, spettacoli teatrali (“Il medico matto” di Remo Lenci, venerdì 9 luglio), dibattiti (“… e la Colombia?”, questo sabato alle ore 18:00), presentazioni di libri (“La rosa è viva” di Denise Ciampi, venerdì 2 luglio), solo per citare gli appuntamenti più vicini. Non vi resta che consultare regolarmente questa pagina (o i nostri canali Facebook e Instagram) per essere costantemente aggiornati sulle nostre iniziative.
Quindi, let’s jam!

[Per chi fosse curioso: Jam deriva da Jamu, un termine che nella lingua degli Yoruba (una tribù dell’Africa occidentale) significa “suonare insieme”; il termine si diffuse tra i jazzisti americani fin dagli anni 20 del secolo scorso per indicare una riunione (una session) in cui si suonava insieme improvvisando su alcuni standard e, lentamente ma inesorabilmente, a partire dagli anni 60, l’espressione Jam Session cominciò a essere usata anche negli ambienti del rock – N.d.A]

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