Bandiere nere a Pontedera. Gli Antifascisti invitano a non strumentalizzare

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Dic 28, 2020

Uno striscione che ricorda e ribadisce come nella nostra costituzione e nei nostri valori non ci sia spazio per atti razzisti intimidatori e strumentalizzazioni di episodi vergognosi e brutali come quello avvenuto alla stazione di Pontedera.

La città è sempre stata un luogo accogliente caratterizzato da una forte condanna del razzismo all’interno dei suoi quartieri. Molti cittadini si oppongono con fermezza ai presidi di matrice razzista dei giorni scorsi, in cui, prima alla stazione e poi in piazza del comune, siamo stati costretti tutti a rivedere su mascherine e giubbotti simboli di chiaro stampo fascista.
Pontedera non ci sta a far passare un atto di violenza, da condannare, come un problema quotidiano, che riguarda tutte le persone straniere che vivono e si incontrano nel quartiere. Pontedera è una città antifascista, antirazzista, con una storia di accoglienza e integrazione che non merita di essere cestinata o dimenticata dall’oggi al domani.


Condanniamo l’uscita vergognosa di gruppi di estrema destra che insultano il quartiere, le persone che ci vivono e gli sforzi fin ora fatti per dare dignità a tutti. Il richiamo alle tradizioni e al presepe, come anche le forti contraddizioni che da sempre caratterizzano il quartiere stazione, da essere spunti di riflessione per immaginare la Pontedera che vogliamo, sono utilizzati come al solito solo come un grimaldello, segno tangibile di una politica che ha come chiodo fisso il solo intento di sdoganare odio, razzismo e prevaricazione dell’altro. Come antifascisti di Pontedera e Valdera crediamo che tali atti non possano essere minimizzati, perché chiari tentativi di intavolare un discorso politico solo incentrato sulla pancia di alcuni, facendo della frustrazione e della rabbia diffusa in questo momento difficile per tutti benzina sul fuoco delle facili soluzioni a problemi assai complessi, da cui tirarci fuori tutti insieme e non certo con la logica dei manganelli e dei vessilli neri, che rendono (loro si!) la città e lo stesso quartiere stazione sempre meno sicuri.


Le soluzioni che la costituzione e la nostra storia ci impongono devono passare attraverso il dialogo, il riscatto sociale e la comprensione. L’integrazione, che viene attaccata da questi gruppetti della domenica in zona rossa, ha dato dignità e speranza alle persone, come la costituzione ci impone nel nostro essere cittadini.
Ripudiamo con sdegno attacchi volti alle intere comunità, discriminate due volte, da chi opera questi atti di violenza e da chi li strumentalizza contro di loro addossandoli a tutti, con miope qualunquismo e razzismo. Chiediamo alle istituzioni, e in primo luogo al Comune di Pontedera, di prendere una posizione netta nei confronti di questo genere di manifestazioni svolte in quel quartiere che per noi tutti è una casa, mentre per altri è solo zona di conquista.

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