UNA CASAMATTA DELLA SOLIDARIETA’ NEL CUORE DELLA VALDERA

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Mag 5, 2022

Il Botteghino è un “contenitore di idee e di sogni”. Così, ormai qualche anno fa, ci presentavamo al “mondo” in quella che voleva essere una “ristrutturazione” in chiave moderna di una vecchia Casa del Popolo.

Solo in questi ultimi 3-4 anni, segnati anche dal Covid, il circolo è stato promotore di una miriade di eventi e manifestazioni. Siamo stati la scena di moltissimi artisti vicini e lontani, alcuni dei quali hanno trovato in noi un “primo” palco, battesimo del fuoco per giovanissimi che hanno potuto sperimentare insieme, alle nostre jam session e ai nostri concerti.

Ma ci siamo anche dedicati al sociale: raccolta alimentare a sostegno delle famiglie più colpite dalla pandemia e, ancora dopo, in aiuto alle famiglie della città (vedi Villaggio Piaggio). Abbiamo dato casa alle iniziative di partiti e associazioni, come l’Associazione di Amicizia Italia-Cuba, con la quale abbiamo promosso raccolte fondi a sostegno delle campagne vaccinali e allo sviluppo di progetti sanitari promossi dall’ONU nell’isola. Abbiamo partecipato a campagne di aiuto internazionale come in Palestina, dove insieme a tanti nuovi olivi appena piantati abbiamo lasciato un segno del nostro passaggio, un piccolo ricordo della solidarietà della nostra terra, dall’altra parte del mondo.

Abbiamo invitato e aiutato fattivamente comitati operai in lotta,

dando fondi ai lavoratori Texprint di Prato da mesi in picchetto giorno e notte di fronte alla fabbrica, sostenendo economicamente (e anche cucinando) per le operaie salite sul tetto di Palazzo Blu e poi su Viale Piaggio. Senza dimenticare il collettivo di fabbrica GKN, la lotta della Rimaflow di Trezzano sul Naviglio (MI) con la vendita dei prodotti dell’azienda occupata.

Una solidarietà al “mondo dell’officina”, di stampo mutualistico, che al nostro circolo da molti anni ha anche un appuntamento fisso: la Festa Operaia, autentica sinergia di lotte e vertenze da tutta la Toscana e non solo, annualmente messa in piedi dal Comitato Operai Piaggio.

Non si dimentichino infine le proiezioni, le presentazioni di libri e dischi, gli spettacoli teatrali e, d’estate, i campi solari di Arciragazzi o le iniziative culturali e politiche sull’attualità: dallo scandalo Keu all’Acqua Pubblica, da ciò che avviene in America Latina alla nostra Valdera.

Senza mai perdere la memoria: della Costituzione nata dalla Resistenza e dalla lotta di Liberazione dal nazifascismo, come ricordato e celebrato ai nostri eventi del 25 Aprile e come ribadito nel nome del lavoro, fondamento della Repubblica, ogni il Primo Maggio. Promovendo sempre il valore della Pace, quella che lo scorso anno abbiamo voluto gridare dedicando la nostra piazza affacciata sull’Arno a Gino Strada, che pochi giorni prima ci aveva lasciato.

Tutto questo rimanendo sempre coi piedi per terra, non scordando mai il nostro compito più grande: mantenere un presidio sociale a La Rotta, dove venire a giocare a carte e a fare due chiacchiere la sera il fine settimana, anche quando i bar sono tutti chiusi. Il tutto a prezzi contenuti, fuori dalle logiche di mercato, come da tradizione Arci.

Tutte queste cose sono rese possibili ogni giorno da un gruppo di volontari che in questi anni non si è mai dato per vinto, aprendosi alla città e a tutti coloro che avessero un progetto da presentare. Anche per questo, in queste settimane di dichiarazioni dei redditi

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Mario

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Dic 17, 2021

Io non so se io e Mario, parlando di politica, saremmo mai potuti andare d’accordo; non lo so ma penso proprio di no: lui comunista di partito, io socialista libertario. 

Penso proprio di no.

Quando io e Mario ci siamo conosciuti io ero piccolo e lui era già un vero signore fatto e finito, con due figli già adulti. Conosceva bene il mio babbo e mi chiamava per cognome (lo fa tutt’ora suo figlio Vlady).

Io ero piccolo e l’unica cosa che sapevo di politica era che Andreotti mi stava sul cazzo, e anche Gianni Agnelli e Silvio Berlusconi.

Penso che Mario, ad averlo saputo, avrebbe approvato.

Andavo a giocare a pallone ai giardini pubblici adiacenti la sua pompa di benzina. Intorno a lui, ogni estate, si radunava una combriccola di signori amici di Mario e, mentre Mario riforniva le macchine, chiacchieravano di politica e pallone. Parlavano di pallone ma non gradivano il nostro di pallone, poiché ogni tanto si abbatteva su di loro rischiando di fare male a qualcuno: i signori si incazzavano e Mario, forte della sua esperienza partitica, faceva da mediatore; fu lì che imparai che la cosa più importante era essere autorevoli, e Mario lo era, e non autoritari, e Mario non lo era.

Poi son cresciuto e ho smesso col pallone, mi son dato al rock ‘n’roll e son diventato libertario: forse Mario avrebbe preferito fossi rimasto un rompicoglioni col pallone ai piedi. 

Ai giardini pubblici non ci andavo più, l’unico giardino  che frequentavo era quello fuori dal Macchia Nera a Pisa; Mario lo incrociavo ogni tanto per Pontedera, quelle rare volte che andavo in giro per la cittadina che ha dato i natali sia a me che a lui, e l’ho sempre rispettato, perché era autorevole e non autoritario. Per un socialista libertario, quando non sei autoritario, sei già un compagno per forza di cose.

Quando son diventato un uomo ho letto tutti e due i suoi libri “Dalla spalletta dell’Arno si racconta…” Mi colpì molto il racconto de “Il Canto della Mano Nera” un luogo, sospeso tra realtà e leggenda della Pontedera di inizio ‘900 dove erano soliti riunirsi, notte tempo, ladri, anarchici, prostitute, omosessuali, delinquenti comuni, streghe, demoni e ubriaconi; un luogo dove, nel delinquere, si trovava una via di fuga dall’asfissiante giogo della “norma”. Mario ne scriveva e mi incantava: era esistito davvero? Mito? Leggenda? Non lo so…

Son stato anche alla presentazione dell’ultimo volume di “Dalla spalletta dell’Arno si racconta”, in Villa Comunale: Mario parlava con un supporto per la voce, nonostante questo parlava con toni accesi, mescolava il racconto di vite comuni alla politica con brio e lucidità, la vita lo aveva provato ma lui, decisamente, era sempre combattivo. Autorevole e non autoritario. 

Anche adesso, che sono un uomo, da grande vorrei essere un signore fatto e finito come Mario, Mario che da oggi non c’è più, Mario che se n’è andato, Mario che ci lascia un po’ tutti orfani.

Io sono socialista libertario e Mario era comunista di partito e a me le figure istituzionali non piacciono, però, ecco, l’unico sindaco che avrei accettato e rispettato, a Pontedera, sarebbe stato senz’altro lui. E per tutta la vita, per me, lui è sempre stato questo: l’unico, vero e legittimo sindaco di Pontedera.

Il Gran Grandinì

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Set 13, 2021

Uno spettacolo esilarante ricco di colpi di scena e numeri brillanti: dalla magia all’acrobazia, dall’ipnotismo al beat box, dal rumorismo al canto. 

Tutto concepito, realizzato e interpretato dall’unico e inimitabile Gran Grandinì.

Cosa accadrà quando Klaus il clown, la sua fedelissima spalla, rifiuterà di esibirsi? E chi è Gianni Calzino?

Il Gran Grandinì dovrà affrontare numerosi imprevisti ma tuttavia saprà regalarvi un’ esperienza inaspettata e indimenticabile.

Mercoledì 15 settembre, alle oe 21:00, al Circolo Arci Il Botteghino.

(“Il Grand Grandinì” è uno degli spettacoli della rassegna “Essenziali” organizzata da Arci Valdera e Compagnia Sabot).

Biciclette al Botteghino

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Set 11, 2021

La Cicloturistica dei Fischi e delle Campanelle è una manifestazione sportiva (ma non solo) che si svolge tutti gli anni (CoVid permettendo) a La Rotta nel secondo weekend di settembre a ridosso della festa paesana da cui prende il nome; l’iniziativa nasce da un’idea di Federico Caponi, Presidente della AS La Rotta ASD, 15 anni fa. La Cicloturistica dei Fischi e delle Campanelle unisce l’aspetto sportivo all’amore per i paesaggi, in mezzo ai quali pedalare per godersi i meravigliosi panorami della Toscana. Giunta alla sua 12ª edizione, la manifestazione quest’anno si articola in tre percorsi che si snoderanno attraverso i Borghi più suggestivi della Valdera – Lari, Casciana Terme, Chianni, Terricciola, Lajatico, Orciatico, Volterra, Montelopio, Fabbrica, Peccioli, Palaia – per concludersi con il passaggio da Colleoli e San Gervasio prima di arrivare nuovamente a La Rotta.

Il Circolo Arci Il Botteghino è orgoglioso di ospitare, quest’anno, la partenza e l’arrivo di questa bella iniziativa.

Una carovana dalla Palestina

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Set 10, 2021

La “carovana culturale” di Palestina Calling, che ha iniziato il suo viaggio ieri all’arena del Cinema Sotto le Stelle, oggi fa tappa al Botteghino.

Ecco il programma della giornata:

Ore 16 – Laboratorio di hip hop per bambini e bambine dai 7 ai 15 anni a cura di Simple Sound Studio
(Info e iscrizioni: 351 5899155)

Ore 17 – Letture di testi sulla Palestina a cura dell’associazione Futuro è Ora

Ore 18 – ‘Nuovi linguaggi: l’evoluzione del media attivismo e le produzioni culturali giovanili’
Modera:
• Carla Cocilova, Assessora alle politiche sociali e alla cooperazione internazionale del Comune di Pontedera
Partecipano:
• Muna Alkurd, giornalista e attivista di Sheikh Jarrah, Gerusalemme Est
• Alba Nabulsi, Politologa, ricercatrice e attivista esperta in politiche di genere e di sviluppo locale
• Qusay Abbas, Youth Development Department, Gerusalemme Est

Ore 20.30 – Cena di raccolta fondi destinati al progetto “Musharaka” presso il Circolo Arci il Botteghino a cura dell’associazione La Pace (Prenotazioni con SMS o WhatsApp al 389 583 2519)

Ore 21.30 – Performance rap di Simple Sound Studio
Smaiky / Core / Arnese – Dj Denny 0013

La carovana riprenderà poi il suo viaggio e vi aspetterà domani al Circolo L’Ortaccio di Vicopisano e domenica al Circolo La Rinascita di Ponsacco. Il programma completo lo trovate qui: https://www.arcivaldera.it/2021/09/06/palestina-calling/

Essenziali, come l’arte

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Set 9, 2021

Prende il via domani sera (la prima tappa è al Circolo Arci di Santa Lucia) un’iniziativa nata dalla collaborazione tra Arci Valdera e la Compagnia Sabot. La Compagnia Sabot, che prende il nome da un particolare tipo di scarpa in legno molto diffusa nei secoli scorsi in Olanda, Belgio e, in Italia, nella Valle d’Aosta (il termine sabot appartiene al patois valdostano) è un’associazione culturale fondata nel 2020 da Fabio Saccomani con sede a Camugliano che ha, tra i suoi obiettivi, quello di compiere atti di “sabotaggio culturale” (la parola sabotaggio deriva proprio da sabot: gli operai infilavano la scarpa di legno in mezzo agli ingranaggi delle macchine da lavoro per farle inceppare) contro il dilagare di forme di espressione che tendono ad appiattire e omologare, tra l’altro, anche le manifestazioni artistiche e culturali.

“Essenziali”, così si chiama questa iniziativa, metterà in scena nei circoli Arci che aderiscono al progetto una serie di spettacoli che hanno lo scopo non solo di divertire e intrattenere ma anche, e soprattutto, di dimostrare che l’arte dal vivo è ancora in grado di regalare emozioni: dopo il lungo stop imposto dalle disposizioni di contrasto all’emergenza sanitaria che, ahimè, è ancora lontana dall’essere superata, “Essenziali” è l’occasione per gli artisti che fanno capo alla Compagnia Sabot di rimettersi in pista e per tutti noi di tornare a goderci arte, bellezza, divertimento e, nei limiti del possibile, socialità, che sono elementi, per l’appunto, essenziali della vita di tutti noi.

Ecco il programma della rassegna (come vedete, una serata si svolgerà al Botteghino):

Venerdì 10 settembre, ore 19:30 e 21:00
Circolo Arci di Santa Lucia
Mastro Bolla, di Fabio Saccomani
Uno spettacolo di bolle di sapone per famiglie dove ridere dell’irriverente ironia di Fabio Saccomani che, nei panni di Mastro Bolla, incendia (letteralmente) il pubblico.
Mercoledì 15 settembre, ore 21:00
Circolo Arci Il Botteghino
Gran Gradinì, di Max Pederzoli
Un musicista, un acrobata, un ventriloquo e un comico si trovano in una sola persona e danno vita a un cabaret interno esilarante e brillante.
Domenica 19 settembre, ore 21:00 
Castello di Lari
Bolle per Adulti, di Fabio Saccomani
Uno spettacolo di satira politica e bolle di sapone. Una serata in cui divertirsi e riflettere sulle contraddizioni della nostra società, uno spettacolo graffiante e che resta a lungo nei cuori.
Venerdì 24 settembre, ore 21:00
Circolo Soms di Palaia
Volevo andare al coro, del trio Terremerse Teatro
Tre anziane amiche si raccontano attraverso il canto e l'intimo dialogo. Una pièce teatrale dove si incontra la memoria di un popolo e l'importanza di fermarsi e guardarsi negli occhi.
Sabato 25 settembre, ore 21:00
Teatro di Camugliano
Hoopnosis, di Linda van der Vellar
Un rituale, un atto divertente ed ipnotico che avviene con il supporto di atmosfere incantate, cerchi magici e corpi contorti renderà evidente come l'impossibile può diventare possibile solo grazie ad una leggera ed ironica suggestione sensoriale.